Si inaugura mercoledì 20 luglio alle ore 21.00, nella Galleria Sottopasso della Stua (Largo Europa), la mostra fotografica "Youliana Manoleva. Sonnerie".
La rassegna, promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Spettacolo – Centro Nazionale di Fotografia che prosegue la serie "Racconti di donne", è costituita da una quarantina di fotografie che rappresentano un viaggio nella dimensione privata e quotidiana, ridotta al simulacro di una realtà qui amplificata dal potere delle immagini.
Youliana Manoleva compie, attraverso le sue sonnerie, una ricerca per immagini più affine alla sociologia che alla cruda indagine della realtà materiale. Lo stesso oggetto, riutilizzato e camuffato da diverse persone, ne tradisce l’indole, la cultura e le origini. I campanelli non solo caratterizzano l’abitazione, il luogo eletto della vita privata di ogni essere umano, ma ne dichiarano il nome proprio di persona o della famiglia che vi risiede.
Chi abita dunque in quelle case? Quali storie si nascondono suonando quel campanello e varcando un portone d’ingresso? I campanelli aprono uno spiraglio che permette al passante di scorgere un mondo privato, intimo e solitamente celato.
L’artista bulgara, che da quindici anni opera a Padova, riesce a cogliere lo scorrere del tempo, i segni che lascia, il rinnovarsi dei cicli che incidono tangibilmente il loro passaggio sugli oggetti stessi: le sonnerie, appunto. L’occhio di Youliana Manoleva si sofferma sui campanelli, che diventano pretesto per indagare il paesaggio urbano e le sue trasformazioni: il restauro e l’edificazione, l’immobilità e il transito.
Le sequenze tematiche in cui si articola la ricerca dell’artista sono tentativi di collezionare i "simili" che ci offre il mondo, creando una curiosa rassegna dei tanti modi di essere campanello in Bulgaria, Turchia, Italia, Francia. I campanelli vivono soli, in coppie, altri in comunità più o meno grandi, esposti alla vista ma gelosamente custoditi: possono condividere la medesima matrice ma con caratteristiche fisiche squisitamente diverse, identità di ottone lucido o bakelite nera.
Youliana Manoleva sviluppa un’indagine diacronica al fine di osservare le trasformazioni a cui i campanelli vengono sottoposti nel loro compito quotidiano, venendo poi abbandonati all’inesorabile incedere del tempo e all’azione degli agenti atmosferici. Questi oggetti di uso comune, perdendo la loro funzione, rivelano la propria essenza-assenza estetica, mutando nel significato, trasformandosi in forme anomale quanto inaspettate.
BIOGRAFIAYouliana Manoleva nasce a Sofia. Nel 1984 si laurea all’Accademia di Belle Arti della stessa città e, dopo un breve percorso professionale, si colloca fra i più interessanti giovani artisti della Bulgaria.
Si dedica alla pittura come vocazione originaria e inizia la sua attività con le personali nelle gallerie di Sofia: Galleria Rakovsky 108 (1987), Galleria dei Poeti Bulgari (1989), Galleria SBH (1990). E’ stata selezionata per numerose mostre rappresentative della Bulgaria in Austria, Germania, Grecia, Francia, Israele, URSS.
E’ tra i fondatori di "Gruppo 33", con cui espone nella Galleria Rakovsky 125 a Sofia (1990-1992). Partecipa a mostre nazionali e internazionali tra cui: Stampa d’Autore a Sofia (1987), Biennale Internazionale di Grafica a Varna (1987- 1989), Art of Today a Budapest (1990), 5th Int. Portrait Triennal a Radom (1990) e Grafica Bulgara in URSS.
Nel 1990 si trasferisce in Italia, stabilendosi a Padova dove vive e lavora tutt’ora. Il passaggio nel nuovo contesto si traduce in un ulteriore punto di partenza, a cui seguono molte esposizioni in gallerie private, spazi istituzionali ma anche alternativi, a Padova, Abano Terme, Venezia, Roma, Ferrara, Lecco, e all’estero in Canada, Egitto, Germania, Inghilterra, Macedonia, Polonia, Ungheria e USA. Nel tempo l’opera dell’artista assume configurazioni diverse, spaziando dalla pittura e collage alla scultura, passando attraverso diverse tecniche grafiche (serigrafia, litografia, incisione) e alla ceramica Raku, fino alla ricerca concettuale e documentaria rappresentata dalla fotografia.
Espone in numerose mostre personali, in Italia e all’estero: Eccentrico, Spazio Miramare di Verona (2004), Le Raku de l’étè, Galerie l’Évènement di Vallauris (2003) per la scultura Raku; Metamateria nella Galleria Mari Arte Contemporanea di Imbersago (2002) e "Opera al nero – Das Werk in schwarz" Pescheria Vecchia a Este, Oratorio di S. Rocco a Padova e Haus Wittgenstein di Vienna (2001 - 2003) per le installazioni di scultura e pittura.
Numerose anche le partecipazioni a mostre collettive e manifestazioni internazionali: TransCultural Exchange’s Tile Project in 21 luoghi del mondo, 3rd Int. Biennial Miniature Art in Polonia (2004), 6th Int. Miniature Art Biennial in Canada (2003), Contatti/contagi a Este (2001) e Arte oggetto a Buja (2001), 6th Int. Art Triennale Majdanek in Polonia (2000), 3rd Int. Drawing Biennial Raciborz in Polonia (2000), 3rd Int. Graphic Triennal Bitol in Macedonia (2000), 5th Int. Biennial for Ceramies, al Cairo (2000).
Mostra promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Spettacolo – Centro Nazionale di Fotografia
Mostra a cura di Enrico Gusella
Padova, Galleria Sottopasso della Stua
21 luglio 2005 – 3 settembre 2005
INFORMAZIONICentro Nazionale di Fotografia
Tel: 049 8721598 / 049 8722531
E-mail: gusellae@comune.padova.it cnf@comune.padova.it
http://cnf.padovanet.it
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