La rassegna presenta 258 foto a colori e in bianco e nero che prendono spunto da tre grandi "megalopoli": San Paolo del Brasile, Città del Messico, Los Angeles.
L’opera di Paolo Gasparini sviluppa una riflessione sulle possibilità espressive del mezzo fotografico, sulla profonda esigenza di andare oltre i limiti della singola immagine.
Si tratta di una ricerca etica che si esprime attraverso l’immagine, con una particolare attenzione al significato sociale del soggetto rappresentato.
Le città sono solo qui e ora, nelle strade, nella piazza, in una svolta destinata a passare e ad essere superata, in un preciso corso di azioni fisiche nell’istante di essere interrotte. In loro tutto è relazione, accidentalità, processo di intensità e ritmi eterogenei, dettagli dentro il dettaglio, materia intercambiabile, usa e getta, come nei collages. Gli oggetti e le persone, le edificazioni e i viandanti non modulano lo spazio, lo interrompono soltanto, non collegano, separano, non si articolano nelle loro peculiarità e differenze.
Ma la fotografia che fissa un solo istante, che riposa in quella capacità di fissazione che proviene dal ritaglio, può riordinare punti di sensibilità critica.
La fotografia di Gasaprini fissa e pietrifica un istante, ma coinvolge direttamente i propri lettori ricordando loro che si tratta di immagini, foto d’archivio, alterazioni di un montaggio, nel vincolo più adeguato per riprodurre l’esperienza visiva di quel modello cospicuo di discontinuità che sono le megalopoli.
Mostra promossa dall’Assessorato alla Cultura - Centro Nazionale di Fotografia, a cura di Enrico Gusella, in collaborazione con la Provincia di Gorizia, il Comune di Gradisca d’Isonzo, la Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia e la Galleria d’arte contemporanea "Luigi Spazzapan".
Mostra a cura di Enrico Gusella
Padova, Galleria Sottopasso della Stua (Largo Europa)
12 ottobre 2001 - 18 novembre 2001 InformazioniCentro Nazionale di Fotografia
tel.049 8204543
e-mail:gusellae@comune.padova.it
http://cnf.padovanet.it
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