Centro Nazionale di fotografia

"Fotografie in un bianco e nero abbagliante, contrastato, aspramente percorso da palpiti di partecipazione emotiva che normalmente non sono nelle corde dei fotoreporter. (...) La fotografia di Fantini è lontana dal sensazionalismo del reportage-choc, perché sa esprimere le sensazioni più intime e sconcertate di un osservatore che non si limita a "registrare" dati sensibili o a individuare soggetti (paesaggi e persone) "esteticamente" appaganti. Rifuggendo dal terzomondismo di maniera, nei suoi scatti Fantini è riuscito a mantenere un difficile equilibrio tra la testimonianza non edulcorata (ma nemmeno pruriginosa) e l’"estetica della povertà" che appartiene visceralmente, lo si voglia o no, all’esotismo di certi ambienti sociali. (...) Attraverso le storie per immagini dei suoi piccoli eroi, Fantini ci riporta indietro nei secoli, ci racconta le nostre responsabilità di colonialisti e schiavizzatori, smaschera la capacità tipicamente occidentale di predeterminare i destini di un popolo per centinaia di anni."